FESTIVAL DI SCENA A FASANO
Con 'Molto piacere ' si torna a respirare teatro
Ieri sera è andata in scena la seconda pièce della dodicesima edizione della rassegna di teatro 'Di scena a Fasano'
Fasano – “Finalmente!” è una delle tante affermazioni di coloro che esattamente un anno dopo si sono ritrovati a varcare nuovamente le soglie di un teatro. È vero, mancava profondamente l'odore inconfondibile di legno, velluto tipico del teatro ed era percepibile in chiunque (dagli addetti al lavoro, agli attori, al pubblico) la gioia di “poter tornare a respirare teatro”. Non poteva mancare il contatto con la realtà, con l'ormai immancabile controllo dei Green Pass all'ingresso, svolto dai ragazzi della “Peppino Mancini”.
Prima dell'inizio dello spettacolo, il presidente della “Peppino Mancini”, Fausto Savoia, ha preso il microfono per un doveroso intervento. Nonostante l'emozione, ha accolto il pubblico presente, e introdotto lo spettacolo con un dovuto omaggio “È bellissimo essere nuovamente qui! Consentitemi un momento. Come avrete notato, in platea ci sono due poltrone che hanno mantenuto il divieto di sedersi, sono le poltrone che nell'ultimo spettacolo del 25 ottobre 2020, erano occupate da due nostri abbonati, Vitina Cofano e Nicola Savoia, che il Covid ha strappato alle loro famiglie e a tutti noi. Colgo l'occasione per ricordare e rivolgere un affettuoso pensiero a Armando De Luca, Giovanni Carmosino e Pia Bianchi Mancini. Ma ora, lo spettacolo come la vita, continua!”.
A salire sul palco una compagnia, diventata habitué del Festival “Di scena a Fasano”, il Teatro Impiria di Verona con lo spettacolo “Molto piacere” con la regia di Andrea Castelletti. In scena, quattro attori Simonetta Marini (Margherita), Laura Murari (Clara), Dino Tinelli (Franco) e Michele Vigilante (Alberto) che hanno impersonato due coppie “prototipo” di una città “x” nella società odierna che si incontrato per appianare una lite tra i rispettivi figli. Liberamente ispirato dal film “Carnage” di Ròman Polànski è più che altro un viaggio nella delirante società moderna fatto di schemi, preconcetti e stereotipi che nascondono la vera identità delle persone. Uno spettacolo catartico che, attraverso la risata (depurativa e desiderata), porta a analizzare quello che gli attori hanno portato in scena.
Attraverso quattro vite che si incrociano, in una serie di circostanze, vengono smascherati tutti i meccanismi attuali: lo spettacolo è quasi psicanalitico.
Uno spettacolo veramente di impatto, ma che pone l'accento su quello che in realtà possono essere gli stereotipi che la società attuale ci impone: una lite tra bambini diventa la miccia per scatenare due coppie di genitori in ciniche discussioni, anche tra gli stessi membri della coppia, trasformandosi loro stessi in bambini.
La scenografia era studiata in maniera tale da far risaltare l'ego degli adulti, che in fondo si comportano ancora da bambini. Straordinarie le interpretazioni degli attori in scena, in particolare veramente superba Simonetta Marini e Michele Vigilante, ma anche Laura Murari (che ha curato proprio le scenografie) e Dino Tinelli hanno reso “reali” i loro personaggi. Bisogna dare merito alla compagnia Teatro Impiria di Verona di aver aperto una finestra sulla condizione odierna dell'adulto, non a caso questo spettacolo è stato portato in scena la prima volta nel 2014 e ha superato la centesima replica.
Domenica prossima, sempre alle ore 19, il terzo spettacolo in scena “Libere clausure” della compagnia teatrale “La Cricca” di Taranto.
Sarà possibile acquistare i singoli biglietti al botteghino del teatro sociale al costo di 12€ in platea e 10€ in galleria. Porta ore 18.30 Sipario ore 19.00.
Per info: 329 4609836.
di Marica Mastrangelo
18/10/2021 alle 07:39:45
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